Visualizzazione post con etichetta I dolci. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta I dolci. Mostra tutti i post

sabato 23 febbraio 2013

Focaccia alle mele con lievito madre

Diamo luogo all'ennesima ricetta provata con il lievito madre. Ancora un impasto no knead, quindi un non-impasto per questa deliziosa focaccia alle mele. Facile, veloce e soprattutto buona.

Occorrente
A seconda della potenza del vostro lievito madre calcolate dai 60 a 90 grammi, il mio è idratato al 70/80%
- 250 grammi di farina, io uso la 00
- un uovo intero
- 50 grammi di zucchero
- due cucchiai colmi di strutto o burro (io uso lo strutto)
- latte per impastare
- una presa di sale

Queste dosi bastano per fare una focaccia in  una teglia del diametro di circa 25 cm.

La sera prima
Impastate con un cucchiaio velocemente tutti gli ingredienti e mettete in frigo. La mattina rimettete a temperatura ambiente. Spostate poi in un luogo tiepido o forno con la luce accesa o calorifero. Fate raddoppiare. Al raddoppio stendete la pasta in una teglia imburrata e infarinata. Rimettete a lievitare per qualche ora. Intanto sbucciate le mele e tagliatele a pezzetti. Quando è gonfia infilate le mele, molto vicine, rimettete a livitare per un'oretta circa. Spolverate con lo zucchero semolato e infornate secondo le modalità di cottura del vostro forno. Io inforno a circa 200 gradi nella parte bassa e con il grill per il primo quarto d'ora circa. Oppure inizio la cottura senza grill e poi lo accendo. A cottura ultimata levate dal forno e poggiate su una gratella a freddare.



Leggi tutto...

domenica 1 maggio 2011

Cannoli Siciliani Con Alcoliche Influenze Sarde

Folgorata sulla via della spesa in un grigio sabato mattina, mi sono fermata una bottega a gestione familiare che vende direttamente al pubblico: ricotta, formaggio fresco, uova di propria produzione.
Entrando si viene avvolti da una nuvola di odore di formaggio e di ovile. Sono odori che stordiscono, talmente al di fuori della quotidianità fatta ormai di essenze artificiali che di odori veri, sembrano riportare ad un passato secolarmente lontano.
La rassicurante presenza dei prodotti di chiara provenienza artigianale richiama alla realtà, suggerendo il confezionamento di nobili alimenti ricchi di sapore e genuinità.
Qui da noi ancora esistono queste botteghe, se ci si capita all'ora giusta ci si trova il formaggio fatto da qualche ora o la ricotta pecorina fumante e ancora carica di siero, che il pastore ha appena portato. Avevano anche le uova di galline, allevate a terra (libere) e ho comprato pure quelle.
Parlando del più e del meno mi sono fatta spiegare come allevano gli animali. Mi è stato spiegato che l'alimentazione con il mangime è un evento raro, ad esempio alle galline si da il grano e il granturco.

Ricordandomi un suggerimento letto dall'amico Emanuele ho preso della ricotta, e recatami febbrilmente al supermercato ho cercato dei cannoli già pronti per dare sfogo alla mia preparazione. Le cialde indicavano negli ingredienti: farina, zucchero, cacao, strutto, aceto di vino e null'altro.
In casa uso sempre ciò che è presente e ho preparato la mia personale crema per riempire i cannoli (mi perdonino i lettori siciliani se capitano di qua), con:
- 300 gr. di ricotta pecorina freschissima
- 120 gr. di zucchero semolato
- 50 grammi di canditi
- 50 gr di cioccolato in gocce
- mezzo bicchierino di "abbardente" (l'acquavite di Sardegna) prodotta in casa.
Ho lavorato tutto a mano, incorporando lo zucchero nella ricotta, con calma fino a far sciogliere tutti i grumi, ho passato le gocce di cioccolato per qualche secondo nel mixer, le ho aggiunte, ho messo i canditi infine ho aromatizzato con l'acquavite.

Che dire?
Nulla, provate e basta, io son troppo di parte.
Leggi tutto...

mercoledì 9 marzo 2011

Polpettine Dolci Di Ricotta Caprina

Non siete capaci a fare frittelle come queste? (Queste sono opera di mia madre)

Beh consolatevi a carnevale non solo vale ogni scherzo ma vale anche la varietà dei dolci. Pertanto non solo frittelle di tutte le forme e foggie,  ma anche fritti diversamente assortiti.

Vi serve (non state a scervellarvi fate un pò a occhio):
- ricotta caprina freschissima circa 150 gr
- quattro cucchiai di semola finissima e qualche cucchiaio per impanare.
- due cucchiai rasi di zucchero vanigliato
- un uovo intero
- buccia grattugiata di un arancio e di un limone
- una punta di zafferano
- olio per friggere.
- miele

Impastate tutti gli ingredienti e lasciate  da parte i cucchiai di semola per impanare. Formate delle polpettine, schiacciatele, passatele nella semola e friggetele nell'olio caldo. Lasciate cadere sopra qualche goccia di miele e servite calde.
In origine sarebbero con il formaggio, ovviamente la proposta è una variante mia di un dolce tipico della Sardegna.
Leggi tutto...

domenica 30 gennaio 2011

Strudel Di Mele Cotogne Sciroppate Con Cioccolato Uvette Mandorle Zenzero E Cannella

Ve le ricordate queste? Si, le faccio ogni anno, perchè sono tante ed è un peccato perderle, e perchè da ciò che leggiamo circa le contaminazioni (in senso negativo) dei cibi è un delitto sprecare un frutto sicuramente genuino. Dopo averle conservate faccio invece fatica a pensare come usarle, di solito uso questo modo, ma ogni tanto pensa che ti ripensa a guardare i vasetti in dispensa, qualche idea scappa fuori.
Ieri m'è venuto in mente di farci uno strudel sul modello di questo, sicuramente queste mele cotogne sono molto meglio di certe mele che hanno passato parte della loro vita tristemente in frigo.
Ho modificato la lista degli ingredienti, in base a ciò che è disponibile nella mia dispensa, e in base al mio gusto personale, eccola:
Ripieno:
- mele cotogne sciroppate private del succo
- gocce di cioccolato fondente
- uvetta ammollata
- mandorle spellate leggermente tostate
- zenzero
- cannella
- biscotti secchi sbriciolati
Sfoglia:
- farina 220 gr.
- strutto un cucchiaio
- sale
- acqua per impastare
- olio di semi per ungere la sfoglia

Procedura
Fare intiepidire l'acqua, versare la farina, lo strutto, la presa di sale nell'impastatrice azionare e aggiungere l'acqua poco a poco. Ottenete una palla non troppo morbida, ungetela con olio di semi adagiatela su un piatto, ricoprite con un piatto caldo, lasciate riposare almeno mezz'ora.
Preparate il ripieno, fate perdere tutto il liquido alle mele cotogne, versatele in una terrina aggiungete lo zenzero, la cannella, l'uvetta ammorbidita, le gocce di cioccolato, le mandorle che avrete precedentemente spellato e tostato leggermente. Ammalgamate il tutto, se vi sembra poco dolce spolverate anche di zucchero (io non l'ho fatto).
Stendete la sfoglia con il matterello, rendetela ben sottile ungetela con l'olio, cospargete coi biscotti sbriciolati. Stendete al centro l'impasto, livellate e arrotolate. Ungete poi infarinate il fondo di una teglia capiente adagiatevi lo strudel, spennellate di olio e mettete in forno a 180/200° gradi per più di un ora. Regolatevi sul colore quando è dorato è pronto.
Le mele sciroppate permettono di ottenere uno strudel bello pieno, perchè non vi è ulteriore perdita di acqua in cottura come invece avviene con le mele appena colte, come documentano le immagini.

Leggi tutto...

martedì 4 gennaio 2011

Mini pan di Spagna alle Mandorle e tè per due

Dalle mie parti non esiste una grande tradizione riguardo l'ora del tè, anzi decisamente il tè lo si è sempre usato per i malati. Se da piccolo ti davano il tè era perchè stavi male di stomaco e ti era vietato il latte.
Ora un pò con la globalizzazione dei costumi e le contaminazioni derivanti dallo spostamento delle genti, i viaggi, le cose sono cambiate.  In tanti hanno cominciato ad apprezzare il tè non solo nella versione classica, ma anche il tè verde, o gli infusi di erbe e frutta.
Chi ama il tè impara presto che è un vero e proprio rituale, accompagnato non solo dal contenuto ma anche dall'allestimento della tavola. Anche questo fatto molto inusuale per le nostre assolate terre di mezzo.
Credo che fosse il 1997 o 98, non ricordo e la Germania, nella regione del Baden Baden aveva un bell'aspetto natalizio con le finestre cariche di disegni infantili, le lucine, le case con il tetto spiovente, un accenno di neve  facevano il resto. E lì se non ci si vuole impegnare con un pranzo ci si invita per un tè. Sgranai gli occhi sulla tavola apprecchiata: le ceramiche bianche di sapore antico, la tovaglia ricamata, una pioggia di stelline dorate sul tavolo, i tipici biscotti di ogni forma e sapore, il fornello a candela per tenere calda l'acqua nella teiera e tante bustine di tè differente per ogni gusto. E pensati per i bambini a far bella mostra sulla tavola alcuni doni destinati a loro. Lo conservo ancora quel Babbo Natale tutto bianco, dall'aspetto nordico in ceramica e stoffa. Nonostante le evidenti differenze linguistiche siamo riusciti a conversare, un pò la traduzione, un pò i gesti e qualche parola di francese e inglese, insomma quando si vuole comunicare il modo si trova.
Saper ricevere credo che sia anche questo, rendere un incontro anche per semplice tè come se fosse un intero pranzo.
Io questi mini Pan di Spagna li ho pensati così, per un tè  a due, servito nel vassoio a decupage, la zuccheriera di provenienza toscana.
Ingredienti per circa 15 mini Pan di Spagna:
- 150 grammi di mandorle già pelate
- 100 gr. di zucchero
- tre uova: tre rossi, tre bianchi montati a neve ferma
- un cucchiaio di amido di frumento
- mezza bustina di lievito per torte
- buccia grattugiata di un limone non trattato
- qualche cucchiaio di latte
- pirottine di carta
Mettete le mandorle nel mixer e triturate finemente.  Separate i rossi d'uovo dalle chiare, queste montatele a neve ferma e mettetele da parte. Sbattete finemente i tre rossi d'uovo con tutto lo zucchero. Aggiungete la buccia del limone grattugiato, il cucchiaio di amido di frumento, la mezza bustina di lievito e le mandorle. Se il composto è duro aggiungete quanche cucchiaio di latte altrimenti incorporate le chiare montate a neve con movimento rotatorio ottenendo un composto spumoso. Dividete nelle pirottine e mettele dentro un sostegno, io le infilo prima ancora di riempirle nelle pirottine di alluminio poi ci divido il composto.
Informate a 180° per venti minuti circa. Abbinate un tè verde come ho fatto io, o un infuso alla frutta o se preferite un infuso alle erbe, io suggerisco quello Limone e Zenzero.

Leggi tutto...

giovedì 30 dicembre 2010

Dolci Tradizionali: Seadas

Ed eccoci al post dell'ultimo dell'anno, con una ricetta che non è un esperimento ma la realizzazione di un desiderio per il quale davvero ci voleva solo il tempo per acquistare gli ingredienti e della realizzazione. Una di quelle ricette che da tempo mi ripromettevo di provare. Probabilmente le cose nascono quando i tempi sono maturi e ci ho pensato all'improvviso durante un passaggio in caseificio per comprare della ricotta con il quale ho rifatto i ravioli alla ricotta, zafferano e menta. Vedendolo sul banco ho acquistato due etti di formaggio pecorino fresco di circa tre giorni pensando di farci finalmente le seadas. In rete ho trovato parecchi suggerimenti,  io vi presento la mia personale idea, dopo averle realizzate e sono diventate personali anche nella forma, di solito sono tonde o a mezza luna io le ho fatte ovali.
Ingredienti:
per il ripieno
- 200 grammi di formaggio pecorino fresco*,
- buccia grattugiata di un'arancia,
- buccia grattugiata di mezzo limone,
per la sfoglia
- 250 grammi di farina 00,
- un cucchiaio di strutto,
- sale,
- acqua tiepida q.b.
utensili
- padella di acciaio
- tagliere bianco
- macchina per lavorare la pasta a rulli
- forma tonda per tagliare le forme di pasta
Procedura
Tagliate il formaggio a dadini, mettetelo in tegame di acciaio e fatelo fondere aggiungete la buccia dell'arancio e del limone grattugiati, stendetolo sul tagliere e dividetelo in quadrati (più o meno), troverete qualche ricetta suggerisce di aggiungere acqua, ebbene non fatelo perchè non serve.
Impastate le farina con lo strutto, il sale e l'acqua tiepida ottenete un impasto morbido ma consistente.
Stendetela con il rullo e all'ultimo passaggio stabilite lo spessore, io vi suggerisco di non farla troppo sottile, state almeno due tacche prima della più sottile. Ricavate delle forme tonde di circa 9 cm di diametro, una per sotto e una per sopra, io le ho allungate ai lati per dare forma ovale in modo da contenere i miei rettangoli di formaggio.
Cottura e presentazione
Un volta esauriti gli ingredienti le seadas vanno fritte fino a doratura in olio di oliva o di semi di arachidi, io utilizzo il secondo, e cosparse con il miele. La mia variante è costituita dal fatto che oltre al miele le ho presentate con il caramello di succo d'arancia. Ho spremuto una grossa arancia, ho filtrato il succo aggiunto due cucchiai di zucchero e fatto addensare ma senza esagerare. Foto al volo e servite caldissime!
*Nota importantissima: il formaggio pecorino dev'essere fresco di due e anche tre giorni, se è fatto al mattino, va lasciato all'aria a inacidire, altrimenti messo a fondere non fonderà.
Buon Anno a tutti di cuore

Leggi tutto...

domenica 12 dicembre 2010

Budino Bicolore Crema e Caffè

Un budino che ha richiesto un pò di pazienza, restituita in termini di bontà e di delicatezza della preparazione, che oltrettutto è anche bella da vedersi.
Le dosi sono per un budino piuttosto piccolo per tre persone, raddoppiatele se volete un budino più grande o dividete in stampi monoporzioni.
Occorrente
- tre tazzine di caffè zuccherato  
- quattro fogli di colla di pesce
- due rossi d'uovo
- 250 ml di latte
- 70 grammi di zucchero
- 25 grammi di amido di frumento
- una bustina di vanillina
Sbattete i rossi d'uovo con lo zucchero e l'amido di frumento.  Fate intiepidire il latte, scioglietevi la vanillina, aggiungetelo alla crema e  mettete sul fuoco per qualche minuto senza fare addensare. Preparate il caffè zuccheratelo, mettete la gelatina precedentemente ammorbidita e strizzata fino a che non si scioglie. 
Aggiungete al caffè qualche cucchiaio di crema,  versatelo negli stampi e mettete a consolidare in frigo. Dopo qualche tempo, quando il caffè è rappreso, fate terminare di addensare la crema rimettendola sul fuoco. Aspettate che diventi tiepida a aggiungetela alla base di caffè. Rimettete in frigo ad addensare. Capovolgete. Io l'ho tenuto ad una temperatura bassa, aggiungendo un piccolo passaggio di qualche minuto in congelatore prima di servire.

Leggi tutto...

domenica 7 novembre 2010

Torta Autunno

Questa torta al caramello di melagrana e fette di mele cotogne, celebra l'autunno.
Ovviamente ci sono molti modi per celebrare una stagione. Una poesia, un racconto, una festa. Qui si fa con un dolce, del colore delle foglie che seccano d'autunno, quel rosso scuro che vien voglia d'indossarlo, per mettere allegria e contrastare il brutto tempo, che poi sta diventando sempre più brutto ma per colpa nostra.

Per la base
- Succo di una grossa melagrana,
- tre mele cotogne, sbucciate e tagliate a fettine,
- tre cucchiai di zucchero.

Per l'impasto:
- 100 grammi di burro ammorbidito a temperatura ambiente,
- 80 grammi di zucchero semolato,
- due uova intere,
- una presa di sale,
- un cucchiaino raso di cannella,
- 200 grammi di farina,
- una bustina di lievito per torte,
- latte q.b.

Preparate la base nel seguente modo:
Prendete la teglia che intendete usare per la cottura della torta, io consiglio da 25 cm. di diametro, versatevi i tre cucchiai di zucchero e il succo ottenuto dalla spremitura dai chicchi di una grossa melagrana, passati nel passaverdure. Sciogliete lo zucchero e mettete nel fornello, fate addensare fin quando no diventa un caramello, fatelo aderire alle pareti della teglia. Depositate nel fondo i pezzetti di melacotogna, reimpite bene come in un mosaico.

Preparate l'impasto nel seguente modo:
Nell'impastatrice con il braccio per le torte lavorare il burro freddo e morbido, aggiungere lo zucchero, la presa di sale, la cannella. Mischiare il lievito alla farina e setacciare. Quando l'impasto è morbido unire le uova intere e la farina, alternandoli. Sempre con il braccio in azione aggiungere il latte fino ad ottenere un impasto morbido, ma non troppo liquido. Versatelo nella teglia sulle mele e livellate. Infornate a 180° per tre quarti d'ora circa. Quando ha assunto un bel colore dorato è pronta.

A me l'autunno piace, il suo senso di morbida dolcezza che ci avvolge. Il suo abbraccio ancora tiepido che ci trattiene prima di lasciarci andare al rigido inverno.

Leggi tutto...

sabato 23 ottobre 2010

Ravioli Ripieni Di Mandorle

Una ricetta della tradizione sarda, cui aggiungo una nota di rammarico per il continuo e inesorabile abbattimento degli alberi di mandorlo. L'abbandono delle campagne è un fatto inarrestabile, fatte salve alcune scelte controcorrente individuali, il fenomeno pur perdurando il baratro economico nel quale l'occidente è piombato, non si ferma. Nonostante le grandi città offrano ben poco in termini di qualità di vita, l'obiettivo del lavoro fisso è ancora agognato da una moltitudine di uomini e donne.  Il ritorno alle campagne è fatto storico risaputo che si è verificato nei momenti di crisi economica profonda delle società. Invece anche chi possiede un terreno lo abbandona, camminando per le nostre campagne non è raro trovare poveri  mandorli con il frutto ancora a Ottobre o Novembre. Se ripassi l'anno successivo i mandorli sono scomparsi, qualcuno ha pensato bene di farci legna da ardere. La fatica è fuori moda, out. Meglio la città.

I dolci di oggi sono fatti con quelle mandorle raccolte  fuori tempo, in un campo con forte sentore di abbandono. Quegli alberi sono oggi ceppi per il fuoco in qualche casa da quelche parte qui intorno.
Occorrono: 

Per la pasta
- 200 grammi di farina,
- due cucchiai di zucchero,
- una noce di strutto 
- vino bianco per impastare
Per il ripieno
- 150 grammi di mandorle dolci sgusciate e qualcuna amara se l'avete, tritate finissime,
- buccia grattugiata di mezzo limone,
- 150 gr di zucchero,
- qualche cucchiaio di fiori d'arancio o rum diluito in acqua,

Procedura:
Impastare la farina, lo strutto, lo zucchero con il vino e ottenere un impasto morbido, mettere a riposare per almeno mezz'ora.
Tritare le mandorle finissime. In una padella d'acciaio mettere l'acqua di fiori d'arancio o il rum diluito, versare lo zucchero e la buccia del limone. Far restringere e ottenere uno sciroppo denso nel quale versare le mandorle, girare bene l'impasto.
Ora stendere la sfoglia un po' sottile, mettere a distanza un cucchiaino di mandorle e chiudere con un'altra sfoglia come quando si fanno i ravioli, ritagliare gli eccessi di pasta e friggere in olio caldo. Servire spolverati di zucchero a velo o miele. Io ho ritagliato a forma di fiore.

I  ravioli della foto,  contengono un uovo nella sfoglia, non ci azzecca e vi consiglio di non metterlo, è un errore dovuto al fatto che ho cercato la ricetta su Internet, messa da qualcuno che l'ha copiata altrove senza provarla. Mi sono resa conto quando ho fritto i miei ravioli che la pasta non faceva le classiche bollicine, per intenderci deve avere la conformazione una volta fritta, delle chiacchere di Carnevale. Infatti la ricetta della pasta è molto simile.

Leggi tutto...

venerdì 1 ottobre 2010

Muffin Alla Marmellata Di Melagrana

Le marmellate fatte in casa una volta aperte vanno consumate a stretto giro. Allora dopo aver fatto i  biscotti che qualche lettore ha anche provato, dandomi ragione sul fatto che sono sublimi, ho cercato la ricetta dei muffin e  ne ho trovato una versione che mi è piaciuta su giallozafferano. Ho solo ridotto in proporzione gli ingredienti, per un risultato a dir poco eccellente. Buoni al primo morso e sublimi al contatto con la marmellata del quale ho ampiamente scritto.
Posso dire una cosa? Mi ha fatto ricordare i muffin mangiati a New York da Starbucks, che non erano davvero male. A proposito mi piacerebbe tanto gustare Starbucks anche in Italia, ogni tanto qualcuno caccia fuori la bufala che lo apriranno e invece non è vero. Nelle città del nord avrebbe un suo perchè, al sud magari con il clima temperato lo vedo meno, ma al nord ci sta che possa funzionare. Compresa la possibilità di connessione ad internet gratuita a patto di fare una consumazione.

Le dosi dei mie muffin:
- 90 grammi di burro ammorbidito a temperatura ambiente,
- 250 grammi di farina,
- 100 grammi di zucchero,
- 125 ml di latte,
- due uova intere,
- una bustina di vanillina,
- una bustina di lievito in polvere,
- una presa di sale,
- pirottine per dolci,
- pirottine in alluminio per sostenere i muffin durante la cottura.

Nel mixer mettete il burro morbido e lo zucchero e impastate bene. Aggiungete la vanillina e il sale, sempre girando bene finchè il composto non risulti cremoso. Nel composto di vetro graduato misurare 125 ml di latte, versarvi le uova intere mescolare e versare nella crema. Mischiare il lievito in polvere alla farina e setacciare sopra la crema, sempre lavorando energicamente. Otterrete un composto consistente e gonfio. Prendete le pirottine di carta e mettete dentro un primo cucchiaio d'impasto, in mezzo mettete un cucchiaino di marmellata, chiudete con il resto dell'impasto, riempendo bene. Mettete le pirottine di carta  dentro le pirottine in alluminio e posizionate in forno a 180° per massimo mezz'ora. Quando sono pronti si riconoscono dal colore. Devono venire fuori dorati e gonfi. E buoni....
Leggi tutto...

venerdì 3 settembre 2010

Biscotti Farciti Con La Sapa Di Melagrana

L'esperimento sapa o se volete marmellata di melagrana si svolse qui. Chiaramente il giudizio non sarebbe completo se non ne riparlassimo dopo mesi di conservazione: i barattoli non furono soggetti a bollitura ma capovolti con la marmellata bollentissima. All'apertura, dopo il rituale schiocco del coperchio, la marmellata si è presentata più compatta, conservando intatto l'aroma e il sapore dolce con un leggerissimo retrogusto acidulo. Se avete delle melagrane vi consiglio vivamente di provare. Io sicuramente ripeterò l'esperimento con l'unica variante di terminare la cottura con il prodotto un pò più liquido.

Per impiegare questo prezioso prodotto, che richiede una  paziente preparazione, ho preparato dei biscotti tenerissimi al burro e li ho farciti con la marmellata di melagrana.
Ingredienti:
- 320 grammi di farina OO,
- due uova intere,
- 125 grammi di zucchero,
- 100 grammi di burro,
- mezza bustina di lievito per dolci,
- una bustina di vanillina,
- zucchero a velo.

Levare in anticipo il burro dal frigo e portarlo a temperatura ambiente. Quando è morbido metterlo nell'impastatrice o in un insalatiere se impastate a mano, aggiungete la farina, lo zucchero, le uova, il lievito e la vanillina. Impastate il tutto. Otterrete un impasto morbissimo e lavorabile. Per facilitare il lavoro infarinate le mani.
Accedete il forno a 150°/160° max.
Stendete la pasta con il matterello  sul piano infarinato e ricavate le forme con gli appositi stampini, io ho fatto stelline, cuori e cerchi in numero pari per poterle abbinare. Mettete in una placca da forno foderata e infornate per 10 minuti circa (orientativo). Non lasciate dorare ma levatele dal forno ancora bianchi.
Farcite con la marmellata e passate sullo zucchero a velo.

Leggi tutto...

venerdì 30 luglio 2010

Muffins Cuore Di Mela Cotogna Sciroppata

Questi sono i muffins secondo il mio stile. Non conosco neppure la ricetta ufficiale, la forma è quella e quella soltanto. Qui avevo dscritto come fare le mele cotogne sottovetro, uno dei diversi modi per conservare la frutta di stagione a volte abbondante.
Il barattolo appena aperto ha schioccato allegramente, emanando un aroma di cotogne lesse che prontamente ricordano il mite autunno. E il clima di questi giorni  è d'aiuto, il vento spazza erranti nubi, frusciano a ritmo quasi di danza le foglie, ogni tanto si sente il canto di un cuculo.  E' l'estate di questi giorni. Mette malinconia ricordando  rumori dell'infanzia, mentre  lo sguardo vaga oltre la finestra della cucina, le immagini del presente si sovrappongono al passato. 
Mi impongo di cercare l'occorrente per i miei muffins e  il mio ricettario, aiutocuoco silenzioso e guida inseparabile da trent'anni, un'agenda distribuita dal salumificio Fiorucci, regalatami da una persona che da lì a poco ci lasciò in silenzio per una malattia che come al solito colpisce in Sardegna più che in  altri luoghi. La distrofia muscolare.
Scaccio i pensieri e cerco quanto occorre.
Per l'impasto:
- 70 gr. di burro che lascio fuori finchè arriva a temperatura ambiente.
- 6o gr. di zucchero (potete arrivare fino a 100),
- un uovo intero,
- 200 gr. di farina,
- una presa di sale,
- latte,
- mezza bustina di lievito vanigliato.
Per la farcitura:
- le mele cotogne o altra frutta sciroppata tagliata a pezzetti piccolissimi e cosparsa di zucchero.
Pirottine di carta e pirottine di alluminio per il sostegno durante la cottura.
In un insalatiere mettete il burro a temperatura ambiente e lavoratelo con la frusta, aggiungete lo zucchero e continuate a lavorare, aggiungete l'uovo, la presa di sale, la farina alternandola al latte, otterrete un impasto morbido. Deponetene mezzo cucchiaio sulle pirottine, fatevi un incavo e metteteci un cucchiaio  di mele a pezzetti, mettete sopra una altro cucchiaio di impasto. Mettete ogni pirottina in un'altra di alluminio. Infornate a 180° per neanche mezz'ora.

 Buoni se vi piacciono i sapori di altri tempi...
Leggi tutto...

domenica 16 maggio 2010

Ricette della Sardegna: Flan Di Latte


Dolce e tenero, senza conservanti, facile e veloce: queste sono le parole per definire il Flan di Latte. Ne propongo una versione che è la via di mezzo tra quella con troppe uova e quella con poche uova. Ho fatto delle porzioni singole, meglio gestibili e adatte per creare delle presentazioni, anche perchè il rischio è che il flan si rompa e si è costretti a presentare una roba molliccia non gradevole alla vista. Perchè come si sa la degustazione inizia con il senso visivo.

- 4 dl di latte intero,
- 2 rossi d'uovo,
- 2 bianchi d'uovo,
- 5 cucchiai di zucchero,
- buccia grattugiata di un limone non trattato,
- un cucchiaio di rum.

Sbattete i rossi con tre cucchiai di zucchero, i restanti due metteteli a fondere negli stampi senza scanalature,  ottenetene un caramello che farete aderire anche alle pareti. Quando lo zabaione sarà lavorato finemente aggiungete la buccia del limone grattugiata, il rum e il latte. Sbattete a neve ferma i bianchi e incorporateli nel composto in modo delicato con movimenti dal basso verso l'altro. Versate negli gli stampi e mettete a cuocere a bagnomaria in una pentola capiente con il coperchio (mettelo perché il dolce si rapprende in modo uniforme) per almeno mezz'ora. Vi accorgerete quando il composto si è rappreso, scuotendolo leggermente. Mettete a raffreddare prima all'esterno e poi in frigo.
Capovolgete le formine e grattugiate sopra delle scaglie di cioccolato fondente.

Leggi tutto...

mercoledì 30 dicembre 2009

Torta di ricotta ricca di fine anno

A conclusione di questo 2009, mi piace salutare i lettori del mio piccolo spazio culinario, fatto di sperimentazioni e rivisitazioni all'insegna della tradizione ma anche del cibo stagionale, con una ricetta della torta di ricotta che per l'occasione del fine anno si è vestita a festa indossando ingredienti preziosi quali il miele millefiori, il cioccolato fondente extra in scaglie, l'uva passita, le noci california, i canditi il tutto incipriato dalla profumata cannella.
Ne è venuto fuori un dolce ricco e passionale, tale da meritare di stare nella tavola di fine anno.

Predisponete:
- 300 grammi di ricotta pecorina freschissima,
- 150 grammi di miele millefiori,
- 300 grammi di farina,
- 120 grammi di burro fuso e freddo,
- 3 uova intere,
- tre cucchiai di uva passita preventivamente messa in amollo,
- due cucchiai di scaglie di cioccolato fondente di alta qualità,
- tre o più cucchiai di noci california in pezzi,
- due cucchiai di canditi misti,
- un cucchaino raso (anche meno a seconda dei gusti) di cannella in polvere,
- una bustina di lievito per torte.

Lavorate benissimo la ricotta e il miele o a mano o nell'impastatrice. Mischiate il lievito alla farina e versate alternando le tre uova intere, lavorate benissimo. Aggiungete l'uvetta, il cioccolato, le noci, i canditi e la cannella. A filo (cioè facendolo cadere lentamente) fate cadere il burro fuso e freddo sull'impasto che intanto continuerete a girare. Imburrate una teglia da 24/26 cm. di diametro, infarinate e versate il composto, infornate a 180° per cinquanta minuti circa.

Buon 2010 a tutti i lettori che sia un anno prospero in salute, ricchezza e serenità. Che i desideri di ciascuno si avverino così come auspicate.
Leggi tutto...

lunedì 28 dicembre 2009

Croccante di mandorle e scorzette di mandarancio

Nei miei ricordi olfattivi e nel presente  le feste profumano di agrumi, più che di ogni altro sapore anche esotico, mi ha sempre colpito il sapore degli agrumi, non per nulla questi frutti sono invernali: la natura li ha chiamati a colorare il rigore invernale, a restituire quel profumo che la coltre di freddo ha ricoperto in attesa di nuovi e sollecitanti profumi primaverili.
In questo periodo di tempo così apparentemente vuoto, dove la terra fa il suo lavoro nascosto, dove il germoglio si cela pronto a cogliere l'attimo e gli animali stanno in silenzioso ascolto gli agrumi restituiscono quanto l'estate ha permesso loro di catturare: l'arancione del sole, il profumo dissetante del succo e  il sapore vitaminico accumulato nella calura estiva.
Ho deciso di racchiudere questo loro sapore espresso attraverso la scorza ricca di essenza oleosa in un croccante di mandorle.
Realizzate un croccante di mandorle come in questa ricetta, prima prendete dei mandaranci e con un coltello affilato tagliate abbondante scorza priva della parte bianca, con la mezzaluna fatene un trito, versatelo nel caramello bollente e poi versatevi le mandorle tritate come spiegato nella ricetta, procedete con la solita lavorazione.
Non consumate subito  aspettate almeno un giorno o anche due per sentire lo sprigionarsi dell'aroma delle scorzette misto al caramello e alle mandorle, che restituiscono un profumo e un sapore inusuali tutto natalizio.


Leggi tutto...

domenica 13 dicembre 2009

Crostata con marmellata di mandaranci casalinga di ispirazione Natalizia


Come si capisce dalla foto nell'header secondario, il tema principale di questo periodo è la frutta di stagione e in particolare il mandarancio. Proseguiamo allora con le possibili varianti di dolci semplici e facilmente realizzabili anche dai meno esperti. Il trucco principale per fare bella figura è realizzare tutto con le proprie mani.
Pertanto anche nella preparazione di una crostata cosa sarà a farvi fare bella figura? Aver preparato anche la marmellata in casa.
Di recente abbiamo visto in questo post la realizzazione casalinga della marmellata di mandaranci, semplicissima da fare richiede solo pazienza nella cottura, ma quella avviene senza il nostro intervento pertanto ci lascia la possibilità di dedicarci ad altre facende.
Siccome si avvicina il Natale ho pensato che anche un dolce semplice può essere adattato a questa festa e non c'è bisogno di lanciarsi in grandi preparazioni soprattutto se si lavora o se si hanno altri impegni.
E' possibile inoltre, coniugare genuinità, economicità (perchè non sono più tempi di grandi sfarzi), ed ecologia utilizzando prodotti a km zero cioè comprati nei luogi di produzione vicino a noi.
Preparate la pasta frolla come segue, queste sono le dosi per una teglia da 26 cm di diametro e per le decorazioni da mettere sopra:
- 300 gr. di farina 00,
- 120 gr. di zucchero semolato,
- 60 gr. di burro,
- 60 gr di strutto o olio di girasole,
- un uovo
- una presa di sale abbondante
- buccia di limone o arancio grattugiate,
- carta da forno,
- teglia in alluminio da 26 cm di diametro.
Impastate tutto a mano o nel mixer e mettete a riposare la palla di pasta frolla al fresco.
Bagnate la carta da forno  e mettetela nel fondo della teglia. Prendete della pellicola trasparente, mettete in mezzo tre quarti di  pasta frolla e stendetela con il matterello. Rivestite il fondo della teglia con la pasta e bucherellate con la forchetta. Stendetevi sopra abbondante marmellata, se è densa diluite con qualche cucchiaio di acqua. Stendete la restante pasta frolla sempre in mezzo alla pellicola,  ricavate delle forme di stella cometa, cuori o ciò che vi suggerisce la fantasia natalizia e decorate a piacere. Usate la restante pasta per rinforzare i bordi. Mettete in forno a 180° per tre quarti d'ora circa.


Leggi tutto...

mercoledì 2 dicembre 2009

Crostata farcita alla crema di mandarancio

La crema di mandarancio presentata in questo post si presta alla farcitura di torte, specie quelle per i bambini, al quale da un delizioso sapore di frutta fresca o come nella versione "crostata farcita" sperimentata qualche giorno fa.
Per la crema seguite queste semplici istruzioni, per l'impasto potete realizzare il mio o un impasto per crostata che già conoscete.
Per l'impasto vi occorrono
- 400 grammi di farina,
- 200 grammi di zucchero,
- 100 grammi di burro,
- 100 grammi di olio di semi,
- due uova intere,
- buccia grattugiata di un limone,
- mezzo cucchiaino di bicarbonato,
- una presa di sale.
Tenete in anticipo il burro fuori dal frigo per farlo ammorbidire a temperatura ambiente. Mettete nell'impastatrice o sulla spianatoia tutta la farina, lo zucchero, il burro, l'olio, le uova intere, la buccia del limone grattugiato, il sale e il bicarbonato. Lavorate velocemente e mettete l'impasto a riposare per qualche tempo.
Bagnate della carta da forno e foderate una teglia di alluminio bassa del diametro di 26 cm. (si trovano in commercio usa e getta anche se io le riuso fino a che non si rompono). Dividete l'impasto in due, spianate fino a circa mezzo centimetro e anche più, la pasta frolla infarinandola bene perchè è leggermente appicciccosa e rivestite la teglia lasciando i bordi alti di pasta per la chiusura, bucherellate con una forchetta il fondo,  versate tutta la crema e ricorpite con la restante pasta spianata. Chiudere piegando i bordi e infornate a 180° per un ora circa. Il bicarbonato conferisce una leggera lievitazione, tale da renderla croccante e insieme morbida. Non si conserva a lungo pertanto se siete pochi in famiglia o dimezzate le dosi o vi inventate una scusa per invitare qualcuno!
Sapori di Stagione, quasi invernale...

Leggi tutto...

mercoledì 25 novembre 2009

Saccottini ripieni di marmellata di melecotogne e uvetta sottospirito

Questa ricetta ha come origine sempre il solito problema del mio frigo, non essere mai strapieno e con avanzi di altre lavorazioni che non mi sognerei mai di buttare. Dopo la preparazione della marmellata di melecotogne e succo di melagrana avevo riempito i vasetti e me ne è avanzato un bicchiere. Non essendo sufficiente per una crostata ho pensato di farci qualche fagottino farcito, giusto un paio da servire a pranzo la domenica. Ma la marmellata non mi sembrava abbastanza allora ho pensato di unire qualche uvetta sottospirito.
Ma procediamo con ordine:
Per la pasta:
- farina bianca,
- un cucchiano di strutto,
- sale
- acqua tiepida per impastare.
Per il ripieno
- marmellata fatta in casa, un cucchiaino circa  per fagottino,
- uvette sotto spirito mezzo cucchiano circa per fagottino.
Olio di semi di arachidi per friggere

Impastate velocemente la farina con lo strutto, il sale e dopo aver ottenuto una palla morbida mettete a riposare per mezz'ora circa. Stendetela con il rullo e fatene due striscie larghe circa cinque centimetri, sistemate la marmellata e le uvette e ricoprite con l'altra striscia di pasta, fatela aderire e ritagliate i bordi.

Chiudeteli bene e friggeteli in olio ben caldo, dopo spolverizzateli di zucchero vanigliato.
Avrete speso pochissimo e fatto felice il vostro palato o reso speciale un pasto domenicale...

Leggi tutto...

venerdì 30 ottobre 2009

Crema di latte e succo di melagrana

Ispirata da un piatto antico ho preparato questa crema di latte e succo di melagrana. Chiaramente ne è venuto fuori tutt'altro ma non era mia intenzione produrmi in una variazione sul tema. Ma bensì produrre un tema nuovo. La crema è possibile mangiarla al cucchiaio come valido sostituto dello yougurt, dessert e naturalmente per la farcitura di dolci.
Per una persona vi occorre:
  • un cucchiaino di amido di mais,
  • un bicchiere di latte,
  • un cucchiaio di zucchero,
  • il succo di mezza melagrana.
Stemperate l'amido di mais nel latte evitando di formare grumi, aggiungete lo zucchero, versate tutto il latte e il succo di melagrana, ottenuto passando nel passaverdure i chicchi puliti. Fate cuocere a bagnomaria finchè non si addensa:

Leggi tutto...

mercoledì 28 ottobre 2009

Strudel di mele cotogne

L'abitudine di usare ciò che c'è in dispensa, come spesso ripeto, credo che sia molto ancestrale. Nel nostro dna sicuramente ereditiamo un gene che regola l'utilizzo razionale di ciò che produciamo. Non sono sicura che sia presente in tutto il genere umano di questo terzo millennio, credo anzi che questo gene nella società occidentale sta scomparendo. Non nei foodbloggers che si impongono, all'interno del loro continuo percorso di esplorazione e innovazione, ad utilizzare materie prime stagionali.
E' così che in questo periodo autunnale, si proprone la lavorazione di materie prime nelle diverse varianti possibili.
Ho preso spunto da una ricetta letta su La ricetta perfetta, con le dovute varianti, perchè io non mi sognerei di comprare delle mele se in casa ho le cassette di mele cotogne di nostra produzione da smaltire. Ho poi scoperto che lo strudel di mele cotogne è una tipica ricetta veneta anche se è leggermente diversa da quella che ho sperimentato oggi.

Per la sfoglia:
  • 250 grammi di farina,
  • acqua tiepida per impastare,
  • olio di semi di girasole o di mais,
  • una presa di sale.
Per il ripieno:
  • 5 mele cotogne sbucciate e tagliate a fettine lunghe dello spessore di 4 o 5 millimetri,
  • zucchero semolato,
  • succo di un limone,
  • uvetta,
  • marmellata di fichi, quella descritta in questo post,
  • pangrattato.
Ho pulito le cinque mele cotogne, le ho tagliate a fettine sottili, ho speremuto il succo di un limone,  le ho spolverate di zucchero semolato, le ho girate per bene e lasciate a riposare. Ho messo l'uvetta in acqua tiepida ad ammorbire.
Nell'impastatrice a bassa velocità ho impastato la farina, con qualche cucchiaio di olio di semi, la presa di sale e l'acqua tiepida. Dopo venti minuti di lavorazione ho fatto una palla l'ho unta di olio, l'ho messa a riposare in una terrina coprendola con un piatto caldo per mezz'ora. Ho scolato l'uvetta e messa adasciugare su un canovaccio.
Allo scadere della mezz'ora ho preso la palla e l'ho messa nella spianatoia infarinata, ho dato una forma quadrata e ho iniziato a spianare con il matterello, con calma ne ho fatto una sfoglia molto sottile di forma rettangolare, ho unto con l'olio e ho cosparso con il pangrattato. Ho disposto le mele prive di succo in un unico strato uniforme sul pangrattato, ho poi disseminato di marmellata di fichi di mia produzione e l'uvetta ormai asciutta. Poi ho avvolto con calma il rotolo su se stesso. Ho infine chiuso incollando i lembi superiore e laterali. Ho messo della carta da forno in una teglia e vi ho deposto lo strudel senza romperlo. Ho messo in forno per un ora e più con il calore a 200° circa.
Et voilà:



Non credo l'immagine possa mai rendere l'idea di un sapore così sublime...
Leggi tutto...