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sabato 23 febbraio 2013

Focaccia alle mele con lievito madre

Diamo luogo all'ennesima ricetta provata con il lievito madre. Ancora un impasto no knead, quindi un non-impasto per questa deliziosa focaccia alle mele. Facile, veloce e soprattutto buona.

Occorrente
A seconda della potenza del vostro lievito madre calcolate dai 60 a 90 grammi, il mio è idratato al 70/80%
- 250 grammi di farina, io uso la 00
- un uovo intero
- 50 grammi di zucchero
- due cucchiai colmi di strutto o burro (io uso lo strutto)
- latte per impastare
- una presa di sale

Queste dosi bastano per fare una focaccia in  una teglia del diametro di circa 25 cm.

La sera prima
Impastate con un cucchiaio velocemente tutti gli ingredienti e mettete in frigo. La mattina rimettete a temperatura ambiente. Spostate poi in un luogo tiepido o forno con la luce accesa o calorifero. Fate raddoppiare. Al raddoppio stendete la pasta in una teglia imburrata e infarinata. Rimettete a lievitare per qualche ora. Intanto sbucciate le mele e tagliatele a pezzetti. Quando è gonfia infilate le mele, molto vicine, rimettete a livitare per un'oretta circa. Spolverate con lo zucchero semolato e infornate secondo le modalità di cottura del vostro forno. Io inforno a circa 200 gradi nella parte bassa e con il grill per il primo quarto d'ora circa. Oppure inizio la cottura senza grill e poi lo accendo. A cottura ultimata levate dal forno e poggiate su una gratella a freddare.



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sabato 9 febbraio 2013

Pan brioche no knead con lievito madre

Scrivo poco è vero, ma le mie sperimentazioni si sussieguono a catena dopo la nascita della mia pasta madre. In tanti la usano da anni, ma per me una scoperta recente che ha un po' rivoluzionato la mia cucina: è un mese che non compro pane, panifico io in casa secondo le nostre esigenze, diversificando i prodotti. 
Ma con la pasta madre non si fa solo il pane, in pratica si possono fare tutti i lievitati, tutti quelli che si fanno con il lievito di birra, con l'accortezza di regolarsi con l'acqua, a seconda della consistenza e idratazione del lievito madre. Il mio, ad esempio, è idratato in percentuale dle 70 - 80%, quindi diminuisco la quantità d'acqua prevista nelle ricette. 

I no knead sono quei prodotti da forno senza impasto, gli ingredienti si miscelano velocemente e si lasciano semplicemente al loro destino di lievitazione, in frigo o a temperatura ambiente o entrambi, questo dipende dalle scelte personali. Io sto optando per la terza soluzione, preparo la sera prima, lascio una notte in frigo e di solito inforno al pomeriggio o alla sera.

Per questo pan brioche no knead occorrono:
250 gr di farina Manitoba
acqua a temperatura ambiente, circa 35 gr.
60 grammi di lievito madre rinfrescato da quattro ore
2 uova intere
50 grammi di burro fuso e freddo
25 gr. di miele
25 gr di zucchero
una presa di sale

Per la decorazione:
tuorlo d'uovo
latte
granella di zucchero

La sera prima: In una ciotola capiente stemperate il lievito madre, se è morbido mettete meno acqua, se è solido aumentate la dose, aggiungete farina, uova intere, miele e zucchero, la presa di sale senza che vada a contatto del lievito, il burro sciolto e freddo e girate gli ingredienti, coprite con la pellicola e riponete in frigo. Se mentre girate l'impasto vi accorgete che è duro aggiungete acqua, regolatevi insomma. 
Io il mattino dopo ho levato dal frigo e messo a lievitare a temperatura ambiente, c'è chi lo lascia in frigo anche cinque giorni.
Alle quindici del pomeriggio: ho prelevato l'impasto e ne ho fatto un rotolo allungato aiutandomi con pochissima farina. Ho imburrato e infarinato una tortiera per ciambellone e l'ho deposto lì a lievitare fino a che non si è ben gonfiato di nuovo. Verso le diciannove l'ho spennellato con il rosso  dell'uovo sbattutto con il latte e cosparso di granella di zucchero, infornato a oltre duecento gradi per circa mezz'ora. Sulla cottura occorre regolarsi in base al colore e alla conoscenza del proprio forno.
L'originale della ricetta del pan brioche no knead la trovate da comida


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martedì 8 gennaio 2013

Farsi il lievito in casa: la pasta madre, cose da sapere.

Dopo anni di lievitazione classica con il lievito di birra, grazie al web, sono arrivata alla conclusione che i miei prodotti da forno verranno meglio se fatti lievitare con la pasta madre, non avendo chi me ne possa passare un po', me lo sto fabbricando da me. 
La pasta madre è un lievito molto personale, molto più di quanto non si pensi. E lo sto scoprendo a mie spese durante la sua preparazione, nessuna ricetta, nessun video potrà dire esattamente come si fa, si potranno vedere i passaggi, ma in ogni casa essa nascerà e si riprodurrà in modo differente. Prenderà odori e consistenza diversa, a seconda del caldo, dell'umido, del freddo, del grado di pulizia della cucina, delle cose che ci sono presenti. Perché di si tratta di materia viva.
E allora nella sua fabbricazione si va a braccio come quando si comincia a far crescere un bambino, si andrà a istinto, se ha freddo lo si coprirà di più se ha caldo si alleggerirà, se ha fame lo si nutrirà più spesso, se invece dorme non lo si sveglierà.
Così ho fatto con la mia pasta madre che per un attimo ha avuto la sua empasse e io ho temuto di non farcela, non che adesso mi ritenga al sicuro, ma la vedo triplicata e piena di bolle e forse il periodo critico lo ha superato.
Dopo il secondo rinfresco mi si è quasi seccata dentro l'insalatiere, nella mia cucina c'è troppo caldo per lei, allora ho levato lo strato superficiale, ho recuperato la parte viva, l'ho nutrita (rinfrescata), ho corretto l'adidità che dall'odore mi sembrava eccessiva con un cucchiaino raso di zucchero e l'ho messa in un barattolo coperta con la pellicola, le ho dato più tempo e mi sono messa in attesa, sono spuntate delle altre bolle, mi ha chiesto da mangiare, ne ho preso solo cento grammi e l'ho idratata e nutrita con altri cento grammi di farina 0 e il 50% di acqua. In dodici ore è raddoppiata e stamattina era il triplo.

Oggi farò il quindo rinfresco e la parte che avanza non la getterò ma farò il pane arabo.

Aggiornamento
Nel frattempo che questo post era in lavorazione la mia pasta madre è partita di gran carriera fino a riempire il vaso, ieri pomeriggio ho rinfrescato prelevandone cento grammi aggiungendo cento grammi di farina manitoba e idratando al 60% circa di acqua, ho vuotato la restante pasta madre, circa 150 grammi, e la userò per fare dei panini all'olio d'oliva che ora stanno lievitando.

Riepilogando per iniziare

200 grammi di farina manitoba
100 grammi di acqua tiepida 
1 cucchiaino di miele biologico (il miele in questo caso serve a dare una mano nel far partire la fermentazione, in quanto composto da zuccheri semplici più facilmente “attaccabili” dai microrganismi) 

Ho impastato tutto e messo in una ciotola coperto con un canovaccio.
A intervalli di 48 ore ho rinfrescato, scartando la crosta che si era formata prelevando 100 grammi di pasta e aggiungendo 100 grammi di farina manitoba e 50 grammi e anche più di acqua. 
Al terzo rinfresco qualcosa non è andato a buon fine e il processo in costante aumento ha rallentato.
Quando mi sono resa conto che il processo non era graduale, anzi mi è parso addititura fermo, ho pensato che nella mia cucina ci fosse un clima troppo secco, allora ho prelevato 100 grammi di pasta madre, sempre scartando la crosta, ho aggiunto 100 grammi di manitoba e ho idratato un po' più che in precedenza anche al 70%, ho aggiunto un cucchiaino raso di zucchero e ho messo il tutto in un vaso Bormioli coperto con della pellicola trasparente.
Ho atteso per tre giorni dandogli il tempo di adattarsi alla nuova situazione, poi ho proseguito con altri due rinfreschi a intervalli regolari, sempre prelevando 100 grammi di pasta ecc. e sono arrivata al risultato finale di cui dicevo sopra. Ora la mia pasta madre finita sta in frigo, ha triplicato il suo volume durante la notte ed è pronta per panificare, fare pizze, focacce...
Quando ne occorre di più è sufficiente rinfrescare il giorno prima tutta quella che si possiede se invece ne occorre meno è sufficiente regalarne un po' e tenerla in frigo rinfrescando circa una volta alla settimana, però queste sono cose indicative, in quanto prodotto vivo va controllato e sorvegliato.


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