mercoledì 30 settembre 2009

Trippa alla parmigiana

Altro piatto della cucina povera, ma ricco di gusto. Di questo piatto ricordo un aneddoto di quando lo cucinava mia mamma. Di solito la trippa si cucina con le patate anche perchè se ci pensiamo diventa un piatto unico completo se accompagnato da pane e della verdura fresca. Mia madre diceva che se doveva metterci le patate le sembrava un piatto ancora più povero e allora la preparava solo con il parmigiano e così sembrava un piatto sontuoso e di fatto lo era con il pane casereccio abbrustolito nel camino sembrava di essere i più ricchi del mondo perchè nel piatto c'era qualcosa di buono da mangiare.
Prendete della
- trippa centopelli da vostro macellaio già bella e pulita, per due persone almeno mezzo kg.
- prezzemolo tritato,
- cipolla trtata,
- olio e.v.o.
- passato di pomodori pelati Casar (prendete un barattolo e lo passate nel passaverdure),
- sale
- abbondante parmigiano reggiano o grana gratugiati.

Fate soffriggere il trito di prezzemolo e cipolla nell'olio e.v.o, versate la trippa tagliata a pezzi piccoli, fate rosolare per bene, aggiungete il passato di pomodoro e fate cuocere a fiamma bassa per almeno due ore. A oltre metà cottura regolate di sale.
Prima di servire versate abbondante parmigiano e mantecate, servite con corstoni di pane abbrustolito. Non ve lo dimenticherete più un piatto così.
Et voilà

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lunedì 21 settembre 2009

Minestra di arselle e fregola sarda

Nella nostra zona si mangiano due tipi di arselle quelle  nere le più pregiate e costose e quelle bianche che costano la metà e pure meno delle altre. Anticamente i raccoglitori di arselle passavano per le strade del paese e le vendevano di casa in casa o fermi agli angoli delle strade. Spesso non si pesavano, si vendevano a misura. Una misura simile a un barattolo di pelati, con il quale si preparava il pranzo dopo averle messe a "spurgare" in acqua salata tutta una mattina (un litro per trenta grammi circa di sale).
Non si facevano gli spaghetti come con le arselle nere, si cucinavano soprattuto in un modo: marinate con aglio e prezzemolo con o senza pomodoro.
E' stato invece in una bella mattina di agosto, in quel di Buggerru, perla mineraria che si affaccia sul mare nella costa ovest della Sardegna, che mio fratello cuoco di professione, ha comprato delle arselle bianche e dal creativo che è ha esclamato "oggi ci facciamo una minestrina con queste arselle, ci occorre solo della fregola molto fine", è cosi che mi ha incaricato di cercare la fregola in una botteguccia li accanto. Obbediente sono andata mentre lui lavava le arselle.
Al rientro ho preso nota mentale della sua ricetta e la ripropongo oggi nella versione senza champagne.
Occorrente per due persone:
- 600 gr. di arselle,
- prezzemolo,
- aglio,
- olio e.v.o.
- 70 gr. fregola fine.
- vino bianco secco o spumante brut.
Pulite benissimo le arselle, cambiate spasso l'acqua di spurgo salandola ogni volta. In una padella mettete dell'olio e.v.o. dei pezzi di aglio, le foglie di prezzemolo tagliate grossolanamente, le arselle e fatele aprire a fuoco vivace.

Levate le arselle dal fuoco, sgusciatene una parte e lasciate l'altra metà con il loro guscio. Filtrate il succo rimasto con una garza fine o con un colino molto fine, per l'eventuale sabbia. Nel succo filtrato mettete di nuovo le arselle, innaffiate con una spruzzata di vino, aggiungete un pò d'aqua e regolate eventualmente di sale solo dopo aver assaggiato.
Portate a ebollizione per qualche minuto e versate la fregola. Fate cuocere. Servite caldissima come antipasto o come primo piatto.
Et voilà:

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sabato 19 settembre 2009

Sogliola alla parmigiana

Ero veramente incerta se postare la mia ricetta delle sogliole alla parmigiana... cercando in rete cosa viene suggerito per la preparazione di questa ricetta sono a dir poco inorridita, a parte che ogni ricetta è la fotocopia esatta l'una dell'altra c'è un ingrediente che io non userei mai e poco c'entra con la sogliola alla parmigiana: le sottilette. Ma quando mai una sottiletta sopra la sogliola! Le sottilette sono composte di formaggio fuso di diversi tipi e quando va bene sono formaggi di seconda scelta che vengono fusi e ricomposti in forma di sottiletta, altre volte sono formaggi prossimi alla scadenza, rilavorati e fusi. Altre volte purtroppo come ci insegna la cronaca sono formaggi scaduti del tutto.
Nelle ricette che ho letto si parla di filetti di sogliola già pronti, altra raccomandazione: quelli che si comprano in filetti pronti, anche dal pescivendolo, spesso non sono di sogliola, ma di un pesce buono ma meno pregiato che non è sogliola.
Il suggerimento è scegliere le sogliole e chiedere al pescivendolo di spellarle, ormai lo fanno tutti. Io lo faccio da me e per chi volesse imparare questi sono i passaggi.
Infilare un coltello appuntito tra la pinna caudale e l'inizio della lisca così:

Sollevare la pelle, staccandola dalla polpa e tirare con forza fino alla testa, ripetere l'operazione dall'altra parte, poi tagliare la testa e aprire per levare le interiora, lavare benissimo sotto acqua corrente le sogliole:

Per la preparazione delle sogliole alla parmigiana vi servono:
- una sogliola a persona spellata come sopra,
- burro,
- parmigiano reggiano grattugiato.
Mettete piccoli pezzetti di burro nel fondo della teglia, mettete le sogliole, e sopra di esse altri pezzetti di burro:

infilate in forno sotto al grill e fate cuocere da una parte per qualche minuto, quando la polpa è bianca girate le sogliole aiutandovi con una forchetta, cospargete di abbondante parmigiano e  infilate sotto al grill fino a che il parmigiano non è fuso ed è diventato dorato.
Et voilà

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giovedì 17 settembre 2009

Involtini di maiale

Piatto poco costoso per la cui realizzazione occorrono delle fettine molto sottili di maiale, dal macellaio anzichè far preparare delle fettine spesse va richiesto uno spessore di mezzo centimetro. La carne di maiale è entrata a pieno titolo nella dieta, anche quella ipocalorica in quanto i maiali degli allevamenti odierni non sono più grassi come un tempo, non andrebbe inserita più di una volta alla settimana, alternata alle salsicce fresche,  alle squsite costole alla griglia o alle braciole per citare solo qualche esempio.
Vi occorrono delle:
- fettine di maiale,
- mortadella,
- vino bianco,
- farina ,
- olio e.v.o.
- sale,
- una tazza di brodo di carne.
Tempo di preparazione 30 minuti. Costo moderato.
Predisponete le fettine in pezzi dalla lunghezza di circa 12 cm. posate sopra la mortadella anche in doppio strato, arrotolate, fermate con uno stuzzicadenti e infarinate. Fate scaldare l'olio deponetevi gli involtini, rosolateli da entrambe le parti, sfumate con una spruzzata di vino bianco e fate andare a fuoco lento girando ogni tanto. Bagnate con il brodo di carne ogni tanto fino a cottura. Regolate di sale qualche minuto prina di spegnere.
Et voilà
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mercoledì 16 settembre 2009

Omelette prosciutto e mozzarella

Altro piatto povero e alternativo alla carne: le uova. Le uova si possono cucinare fino a due volte alla settimana. In una dieta equilibrata è consigliato non superare le due uova settimanali, anche se questo consiglio va intrerpretato a seconda dell'attività fisica svolta. Ci sono sportivi che uova ne assumono almeno uno al giorno (credo sia troppo comunque!).  Una persona adulta che fa una attività fisica moderata e non ha problemi di colesterolo alto può arrivare anche a tre alla settimana. Altro fattore determinante è legato a quanta carne si mangia, se la carne è consumata una volta alla settimana è buona norma mangiare l'uovo almeno due volte alla settimana, in quanto altamente ricco in proteine. Sarebbe meglio scegliere uova da allevamenti a terra e non in batteria. Se poi li si compra dal contadino è anche meglio, basta che li raccolga in giornata e non rimangano al sole per delle ore. Ultimo fatto determimante è quello della spesa, da non sottovalutare in un periodo in cui la fascia di povertà della popolazione tende ad allargarsi piuttosto che a restringersi.
Le uova hanno il pregio di finire in tantissime preparazioni dagli antipasti ai dolci. In sinstesi è comunque bene tenere conto di questo analizzando i componenti della nostra dieta.
Io li cucino una volta alla settimana, massimo due ma di rado e non calcolo più di un uovo a persona, a volte  per fare una frittata per tre persone ne metto addirittura due.
Spesso la cucina quotidiana la condiziono all'esaurimento di ciò che c'è in frigo, evito di comprare tanto e ciò che compro lo consumo, questo l'ho insegnato anche a mia figlia: ho imparato a non sprecare il cibo e a utilizzare anche gli avanzi per la preparazione del pasto.
Avevo in frigo delle:
- fette di mozzarella per la pizza (mozzarella non pasta filante di cui sconsiglio il consumo),  
- fette di prosciutto di Parma.
- fette di mortadella.
Ho preparato una pastella con
- farina,
- tre uova,
- latte,
- sale.
In una padella anitaderente unta di olio d'oliva e caldissima ho versato la pastella e ho ottenuto cinque omelette, le ho farcite con il prosciutto di Parma o con la mortadella e la mozzarella, le ho chiuse e disposte in una teglia, ho spolverato di grana padano grattugiato e messo sotto il grill elettrico in forno per qualche minuto poi ho servito caldissime.
Et voilà
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domenica 13 settembre 2009

Strudel di marmellata di fichi

Chi non ricorda gli strudel di fichi della Pavesi? Io li ricordo anche perchè per anni sono stati la gradevole merenda al mare o nei pic nic... Non li fanno più o almeno così credo perchè li ho cercati ovunque ma non li trovo. In questo post ho spiegato come fare una marmellata di fichi, affrettatevi perchè il periodo stà per terminare. Ho pensato quindi di fare una pasta frolla e di provare a realizzare da me gli strudel della Pavesi.
Per la pasta frolla:
- 250 gr di farina,
- 150 gr di zucchero,
- 100 gra di burro,
- un uovo intero,
- buccia grattugiata di un limone,
- un pizzico di sale.
Per il ripieno:
- marmellata di fichi.
Lavorazione: levate il burro dal frigo e fatelo ammorbidire a temperatura ambiente per qualche tempo, in una terrina o nell'impastatrice versate tutta la farina, lo zucchero, l'uovo, il sale. la buccia grattugiata del limone e da ultimo il burro ammorbidito ma ancora freddo. Io ho messo qualche grammo di burro in meno e ho aggiunto un cucchiaio di olio. Lavorate velocemente avvolgete l'impasto nella pellicola e mettete per almeno mezz'ora in frigo.
Ungete il fondo di una teglia quadrata e spolverate di farina. Dividete l'impasto in parti uguali,  mettete un pezzo di pasta tra due fogli di pellicola e stendete con il matterello:
Non fatevi prendere dalla fretta e trattate con delicatezza la pasta, se vi viene una sfoglia grande dividetela, in ciascun pezzo mettete la marmellata  e avvolgete i pezzi aiutandovi con la pellicola come se fossero delle crepes, disponeteli i rotoli che ottenete nella teglia, delicatamente  uno accanto all'altro anche se si toccano, si attaccheranno, ma una volta cotti ogni pezzo diventerà singolo.
Infornate per 45 minuti almeno, a 180 gradi. Sono cotti quando sono dorati.
Sfornate e tagliate i biscotti ancora caldi, da ogni crépe tagliate pezzi da tre cm. almeno.
Et voilà
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giovedì 10 settembre 2009

Insalata di pomodori aromatizzata all'aglio

Nei mercati ci sono ormai gli ultimi pomodori di campo, che presto verranno sotutiti da quelli di serra, che io non compro! Ho preparato per tutta l'estate, coi pomodori biologici prodotti da mio suocero, un insalata semplice ma al contempo gustosissima. Non avete che da procurarvi dei pomodori da insalata maturi e  un pò sugosi, di colore rosso, quelli verdi è risaputo che fanno male, dell'aglio intero con la camicia e del buon olio extravergine di oliva.
Lavate per bene e affettate i pomodori mettendoli in un insalatiere, prendete gli spicchi d'aglio e schiacciateli (deve uscire il succo) con il batticarne, mettete i pezzi di aglio tra i pomodori, versate l'olio e girate, lasciate riposare per un mezz'ora prima di servire, salando prima di portare in tavola. Servite il contorno e nel succo che rimane nell'insalatiere intingete del pane casereccio (io uso il pane carasau) poi fatemi sapere...
Et voilà:
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martedì 8 settembre 2009

Barbecue di gamberoni in salsa

Per prolungare il sapore di queste vacanze estive, concediamoci un scappatina in pescheria, acquistiamo dei gamberoni anche di media grandezza ma esclusivamente freschi. Io stamani ne ho trovato di due grandezze entrambi freschi, dei grandi non ho chiesto nemmeno il prezzo, ho scelto quelli medi che li facevano a 20 euro e per due persone ne ho comprato 400 grammi. Un volta nella vostra cucina pulite i gamberi levando il bottone bianco da sotto la testa e lavateli, posateli sulla carta da cucina ad asciugare.
In una terrina preparate una salsa fatta come segue: abbondante olio d'oliva, prezzemolo tagliato a pezzi grossi e fettine di aglio mescolate e deponetevi i gamberi, girate ancora e mettete a riposare in frigo per almeno tre ore. Accendete il barbecue o in alternativa la griglia elettrica, disponete i gamberi e girate un paio di volte senza farli seccare, all'interno il corpo deve restare umido. Levateli dalla griglia e rituffateli nella terrina dove sarà rimasto ancora l'olio, girate e servite non prima di avere salato abbondantemente. Se vien voglia di leccarvi le dita siete autorizzati a farlo...
Et voilà:
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lunedì 7 settembre 2009

Fregola sarda con pancetta e zucchine

La fregola sarda come già spiegato da altri più autorevolmente è una variante del couscous arabo, infatti si parla di una prima  incursione araba documentata (forse nell'isola di San Antioco), inviata dal califfo Abd-el-Aziz (egiziano) nell'anno 705.
La fregola potrebbe essere quindi il naturale esito di una contaminazione: le popolazioni invase fanno propri gli usi e i costumi degli invasori. Chiaramente il modo di far proprie e interiorizzare le usanze varia da paese a paese, ma quasi ovunque i saperi vengono rielaborati e adattatti alle esigenze dei gruppi sociali.
In questo post fatto diversi mesi fa all'inizio di questo mio viaggio, spiegai come è possibile fare in casa questa pasta dalle antiche origini, 

In moltissimi supermarket della penisola si trova questa pasta, che sicuramente ha il suo fascino se mangiata qua con le arselle e negli altri svariati modi, ma non dispiace neppure cucinata in maniera più umile con altri semplici ingredienti.
Per questa ricetta vi occorre:
- fregola sarda tostata,
- pancetta affumicata,
- zucchine a fettine,
- cipolla tritata,
- aglio intero,
- pomodorini maturi (opzionali),
- sale.
- olio extravergine d'oliva,
- vino bianco.
I puristi della fregola consigliano di non bollirla come si fa con la pasta, a coloro che la pensano così ricordo che esiste una ricetta "sa fregua incasada" che è di fatto un pasta al sugo con o senza carne, che prevede proprio la bollitura della fregola come se fosse un normale formato di pasta.
Pertanto fate bollire dell'acqua, salate e versate la quantità di fregola desiderata, calcolate 70 gr a persona.
In una padella antiaderente versate abbondante olio, scaldatelo e fate rosolare l'aglio intero levatelo e aggiungete la cipolla, fate rosolare aggiungete la zucchina e la pancetta. Fate saltare velocemente e sfumate con il vino bianco, se li avete aggiungete i pomodorini maturi tagliati a metà. Fate evaporare, scolate la fregola e versatela sul vostro sugo, fatela saltare e servite.
Et voilà:
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domenica 6 settembre 2009

Minestra di zucca e fregola sarda

Con il post di oggi iniziamo la rubrica "Minestre povere" intendendo con questa definizione non una minestra per poveri, ma minestre fatte con ingredienti semplici, di solito risalenti alla tradizone della nostra isola.
Ora si usa fare la pastasciutta anche a cena, io salvo rari casi non cucino mai carboidrati a cena o comunque la nostra dieta ne contine di meno che nel pasto di mezzogiorno. Diciamo che applico i canoni della dieta dissociata non in maniera rigida, dando larghissimo spazio alle verdure ed alternando la presenza di carboidrati e proteine tra pranzo e cena.
Fino alla stesura di questo post non sapevo che la mia zucca preferita avesse questo nome zucca verde rampicante dall'altisonante definizione di  Lagenaria longissima.
La zucca va lavata, asciugata e tagliata in grosse fette, privata della buccia spessa e non commestibile in quanto dura, pulita dai semi all'interno, deve restare solo la parte intermedia. Fatto questo va tagliata a dadini ed è pronta per la nostra minestra.
Oltre alla zucca cosi preparata vi occorre,
- cipolla tritata un cucchiaio,
- olio extravergine di oliva,
- sale
- polpa di pomodoro fresco, passato o in pezzi
- qualche cucchiaio di fregola sarda tostata.
In una casseruola alta versate l'olio d'oliva e la cipolla, fate appassire leggermente, aggiungete la zucca e fate rosolare ancora, aggiungete qualche cucchiaio di pomodoro, fate cuocere ancora mescolate per bene e infine aggiungete dell'acqua, mettete il sale e portate a bollore. Fate bollire per almeno 20 minuti, la zucca diventerà come trasparente, a questo punto aggiungete qualche cucchiaio di fregola sarda tostata, di meno se vi piace brodosa di più che se preferite una minestra più asciutta, fate cuocere e se preferite aspettate che si raffreddi per servire.
Se non trovate la fregola sarda un valido sostituto è la Grattata mezzana della Barilla che mi pare si trovi tra le confezioni della pasta all'uovo.
Questa è una minestra leggera e disintossicante. Non avete che da provarla anche perchè non alleggerisce il portafogli, e questi sono tempi che occorre riscoprire il mangiare semplice quello che riscalda il cuore.
Et voilà:
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mercoledì 2 settembre 2009

Il primo premio


Grazie a Nicoleta del blog dolce passa tempo per questo premio, che giro a tutti coloro che passano di qua, che cominciano a essere di più giorno dopo giorno...
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martedì 1 settembre 2009

Etichette per le marmellate casalinghe

Quando si preparano le marmellate casalinghe è bene etichettare il prodotto con la data, se poi si riesce a mettere anche il disegno del prodotto si ottengono delle confezioni di sicuro effetto per la nostra dispensa. Dovendo preparare delle etichette per le mie marmellate, ho utilizzato queste immagini di frutta in formato png che sono bellissime da vedere, le potete scaricare qua, le ho incorniciate in una forma che ricorda le etichette di un tempo. Non rimane che stampare quelle che occorrono con la frutta desiderata, scrivere la data di confezionamento ed il gioco è fatto, cliccate sull'immagine e potete scaricare il file da stampare su carta adesiva o su carta normale che fisserete con nastrobiadesivo... Et voilà
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