Questa ricetta di mia recente invenzione la dedico alla morfologia del territorio della Provincia del Medio Campidano, posta tra montagne e pianura, coniuga sapori di entrambe le provenienze. Il sapore del porcino reale di cui abbiamo parlato diffusamente nei post di questi ultimi giorni, il profumo dello zafferano di San Gavino, coltivato in tantissime famiglie anche nella provincia e la pancetta dei maiali allevati in zona specie nel Monte Linas.
Rintracciare i sapori del territorio significa connotare la cucina su quanto è prodotto in zona, ed è a mio avviso la miglior risposta al problema che pone Gunther nel suo post che vi invito a leggere. Varcare la soglia delle mode effimere anche nel cibo per atterrare nel gusto espresso dal territorio, sul quale innestare l'estro creativo, più presente oggi per necessità che per mera inclinazione personale. Di questo avremo modo di parlare. Il primo lavoro di preparazione di una ricetta è quello di rintracciare la materia primaria. Non sempre tutto ciò che ci occorre sta al banco del supermercato e spesso neppure nei tanti negozi bio di gran moda oggi ma alla portata di pochi.
- Gnocchetti sardi 70 grammi circa a persona,
- pancetta secca,
- funghi porcini freschi tagliati a listarelle,
- mezza bustina di zafferano per due persone, una intera per quattro,
- cipolla tritata,
- vino bianco secco,
- olio e.v.o.,
- un bicchiere abbondante di passata di pomodoro pelati per due, calcolate il doppio per quattro persone,
- sale,
- parmigiano reggiano o pecorino gratugiati.
Mettete a bollire l'acqua, salate e versate i gnocchetti seguendo i tempi di cottura. Nel frattempo fate rosolare la cipolla nell'olio e.v.o., aggiungete la pancetta, i funghi e fate rosolare ancora, sfumate con una spruzzata di vino bianco e fate evaporare a fiamma viva, aggiungete la passata, lo zafferano e il sale. Fate tirare il sugo e deponetevi i gnocchetti bel scolati, fate saltare e se vi piace spolverate pecorino o parmigiano...
et voilà
0 commenti:
Posta un commento